I brand che investono in iniziative di Customer Experience generano revenue quasi 6 volte di più rispetto ai concorrenti (Forbes): basterebbe questo dato per capire perché l’esperienza del cliente è diventata rapidamente una priorità assoluta per le agenzie. E se alla base di un progetto riuscito di CX possono esserci diverse azioni di marketing e di comunicazione, a giocare un ruolo da protagonista sono sicuramente i contenuti video.

Le agenzie, in particolare, sono da tempo impegnate a digitalizzare l’intero journey così da migliorare le proprie performance. L’uso dei nuovi media rappresenta infatti un incredibile boost, in grado di ottimizzare i processi interni e di impattare positivamente sul livello delle entrate e, allo stesso tempo, di sviluppare specifiche azioni per consentire alle aziende clienti di raggiungere i loro obiettivi. In questo articolo spiegheremo come tutto questo sia possibile e perché i video rappresentano per le agenzie di comunicazione asset fondamentali da mettere a valore. 

Prima di affrontare l’argomento principale di questo articolo può essere utile dare un rapido sguardo all’evoluzione delle agenzie negli ultimi decenni, sia nella loro struttura sia nella diversificazione dei loro processi di business.

 

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Dalle agenzie full service agli egosistemi di comunicatori di massa 

Negli anni Sessanta nasceva la pubblicità “moderna”, quella degli spot TV, dei cartelloni e della stampa, quella dei media tradizionali, per capirsi. Contemporaneamente comparivano anche quelle che Giuseppe Mayer in Dallo spot al post: la pubblicità dopo i social media chiama agenzie “full service”: organizzazioni che ricomprendevano in un’unica struttura tutte le funzioni necessarie a offrire ai clienti la proposta di una campagna di comunicazione completa: progettazione, esecuzione, media buying, ricerca e sviluppo, analisi post vendita.

Questa unitarietà strutturale finirà per frammentarsi a partire dall’inizio del decennio successivo con l’aumentare della complessità in ambito media (la crescita dell’offerta televisiva, la diffusione dei periodici, la moltiplicazione dei canali radio) e la crescita costante del mercato, sullo sfondo di un movimentato contesto sociale e culturale, sempre più difficile da decifrare.  

La digitalizzazione poi, a partire dagli anni Novanta, e a velocità crescente negli anni Dieci, costringerà le agenzie a dover ripensare la propria posizione all’interno del processo di marketing, a dover esplorare nuovi approcci e metodologie produttive, alla ricerca di un faticoso punto di incontro tra tecnologia e creatività, a dover infine cambiare anche alcuni punti cardinali dell’immaginario di riferimento, a partire dalla definitiva messa in discussione della centralità del prodotto rispetto al consumatore.

Il digitale assume – è Mayer che scrive – “una funzione trasversale, sia tattica sia strategica, in grado non solo di promuovere con successo la singola offerta del momento, ma anche di orientare scelte importanti di sviluppo e investimento per il business nel lungo periodo”.  

Tre tendenze stanno plasmando la comunicazione secondo nuove direttrici, la comparsa di nuovi canali, la diffusione del mobile e la preminenza dei contenuti video, traghettandola da forme tradizionali di “vecchi ecosistemi di comunicazione di massa” (televisione, radio e stampa pre digitali) a quella che Mayer definisce “egosistemi di comunicatori di massa”, vale a dire “piattaforme che mettono al centro del proprio funzionamento il singolo individuo, la persona, il consumatore, permettendogli, al costo di pochi clic, di rappresentare se stesso e il proprio mondo con un potenziale, in termini di visibilità e di effetti generati, paragonabile a ciò che era possibile, un tempo, solo attraverso i mass media tradizionali”. 

L’evoluzione delle agenzie ha subito un’accelerazione negli ultimi dieci anni, in concomitanza con l’affermarsi delle due tendenze principali che caratterizzano oggi i processi di acquisto e di consumo: il rilievo assunto dalla customer experience e la personalizzazione. Il video dimostra una straordinaria capacità di recepire e tradurre in forma espressiva entrambi questi trend. Proviamo ad approfondire. 

 

I video per il business delle agenzie: customer experience e personalizzazione 

Ormai è un dato di fatto: i clienti non basano più la loro fedeltà sul prezzo o sul prodotto, ma scelgono di rimanere fedeli in virtù dell’esperienza – attenta, efficiente, personalizzata – progettata per loro. Una esperienza non positiva allontana i clienti, velocemente e per un tempo imprecisato. Già nel 2018 un consumatore su tre (il 32% degli intervistati da PwC) dichiarava che una sola esperienza non soddisfacente o comunque percepita come negativa sarebbe bastata per spingerlo a cambiare prodotto o servizio, anche se il brand che aveva fornito il prodotto o servizio rientrava tra i suoi marchi preferiti.

D’altra parte, le aziende customer-centric sono il 60% più redditizie di quelle che non mettono i clienti al primo posto (fonte: SuperOffice). Fidelizzare i clienti è allora, oggi, il vero obiettivo. Per creare fidelizzazione e instaurare relazioni significative e durature, le agenzie devono però riprogettare i loro formati creativi in modo da offrire contenuti che siano davvero utili.

È qui che entra in scena, con tutto il suo potenziale, il video, che permetterebbe una connessione più profonda con i marchi (è quanto afferma l’85% degli intervistati in un sondaggio di RenderForest). L’inserimento dei video nella content strategy sembra dunque una scelta obbligata, grazie alla quale una agenzia riuscire ad aumentare il tasso di coinvolgimentomantenere nel tempo solida e vitale la relazione con il consumatore e far crescere i profitti 

 

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La personalizzazione: crea valore per i clienti, dà un vantaggio competitivo alle agenzie 

Un altro fattore da tenere assolutamente in considerazione quando si parla di video per il business, a livello sia enterprise sia agency, è la decisa preferenza dei consumatori per le esperienze personalizzate. Prendiamo in considerazioni le seguenti evidenze:  

  • secondo un sondaggio di Statista il 90% dei consumatori statunitensi trova estremamente inopportuni i messaggi promozionali che non sono personalmente rilevanti;
  • un’altra indagine, sempre di Statista rileva che il 65% degli intervistati in US e UK effettua acquisti utilizzando, anche solo occasionalmente, i suggerimenti sui prodotti.

Questi due dati rendono l’idea della diffusione di un particolare atteggiamento: le persone percepiscono sempre più la personalizzazione come una tendenza che crea valore per loro. E se guardiamo ad aziende e agenzie? In questo caso l’adozione di modalità di comunicazione personalizzanti costituisce anche un vero e proprio vantaggio competitivo. 

Secondo uno studio del 2020, sempre condotto da Statista, i benefit che i professionisti del marketing intervistati riconoscono alla personalizzazione sono la migliore customer experiencepiù alti tassi di conversione e un maggior coinvolgimento degli utenti.

Nei mercati contemporanei le decisioni di acquisto sono evidentemente influenzate dalla rilevanza del contenuto, tanto che per ricevere suggerimenti più preziosi e un’esperienza online personalizzata, molti utenti di Internet sono disposti a condividere indirizzi e-mail o altri dati personali. Il flusso di questi dati, reso possibile dalla digitalizzazione, aumenterà ancora, andando ad alimentare, nel migliore dei casi, un vero e proprio sistema narrativo quelle strategie di data-telling di cui abbiamo recentemente parlato, in cui l’analisi e l’interpretazione dei dati permette di conoscere il pubblico di riferimento e di segmentarlo in modo sempre più accurato, secondo caratteristiche omogenee e coerenti.

 In questo modo la conoscenza acquisita sul consumatore viene impiegata per costruire esperienze di racconto più autentiche e coinvolgenti che trovano una espressione particolarmente efficace nei video personalizzati e interattivi. 

 

Il video diventa ancora più importante: diamo qualche numero 

Nel mondo digitale di oggi, il video è già parte integrante dei piani di marketing e comunicazione ed è destinato a diventare ancora più importante in futuro. I numeri lo confermano.  

  • Secondo alcune previsioni, alla fine del 2021 i marketer avranno speso 37,4 miliardi di dollari in contenuti video, il 12,5% in più rispetto all’anno precedente. E nel periodo compreso tra il 2021 e il 2025 il tasso di crescita annuo atteso è del 5,1%, per un valore di spesa complessivo che ammonta a più di 45 miliardi di dollari entro il 2025 (Statista), con una riduzione dei finanziamenti per i canali tradizionali e maggiori risorse investite su quelli digitali, più specificamente social media e video a pagamento (Biteable). 
  • Entro il 2022, il video marketing rappresenterà circa l’82% del traffico Internet dei consumatori: una cifra superiore di 15 volte a quella registrata nel 2017 (Forbes).

Il video contribuisce a fare evolvere i processi di business. Facciamo un esempio: grazie alla sua capacità di parlare in modo chiaro e diretto agli spettatori il video aiuta la comprensione dei prodotti e servizi, tanto che secondo il 43% degli esperti di marketing influisce positivamente sulle attività di assistenza clienti, riducendo il numero di chiamate ai call center aziendali (fonte: HubSpot). 

L’incremento non investe soltanto indicatori relativi alle aree di attività di marketing e comunicazione ma si riflette sui risultati economici dell’intera organizzazione. Sempre secondo HubSpot: 

  • l’87% dei marketer che si occupa di iniziative video conferma che il video offre un ROI decisamente positivo. L’84%, (+1% rispetto al 2020) ritiene il video un ottimo investimento per la generazione di lead e quasi otto professionisti su dieci ritengono che il video abbia un impatto diretto e positivo sulle vendite; 
  • il 78% degli addetti ai lavori riferisce che l’uso del video come format creativo e strumento di comunicazione ha migliorato i profitti della propria azienda. 

I video hanno un impatto positivo anche se vengono prese in considerazioni altre metriche: nella misurazione del successo di un progetto di video marketing, la maggior parte degli addetti ai lavori (63%) considera l’engagement la metrica principale, seguono il numero delle visualizzazioni (58%).  

 

Le soluzioni Doxee: i video per migliorare i processi di business 

Le agenzie si trovano a dover estrarre valore da enormi quantità, spesso caotiche, di dati. Ma la vera ricchezza di questo patrimonio informativo non è la sua dimensione quanto l’insieme articolato della potenzialità di senso in cui si articola. Le agenzie devono adottare gli strumenti migliori per individuare e selezionare, nel mare magnum delle informazioni disponibili per ogni consumatore, quell’insight che può farlo emergere, nella sua diversità.

La creatività delle agenzie non deve quindi essere costruita per raggiungere un generico pubblico di massa ma dovrebbe basarsi su una analisi della conoscenza, sulla conseguente individuazione di profili più esatti possibile e sulla produzione di contenuti adattati rispetto a contesti sempre più circoscritti. 

I video Doxee nascono per far evolvere i processi di business delle agenzie proprio in questa direzione. Come? Permettendo di realizzare una comunicazione multicanale che unisce allo storytelling il valore dei dati e la forza dell’interattività 

 

Doxee Pvideo®: interattività ed alti tassi di conversione 

Il tempo trascorso davanti a un video è un dato indicativo del grado di coinvolgimento che gli utenti dimostrano rispetto a ciò che stanno guardando. Visualizzare l’intero video significa concedere un più intenso investimento emotivo: quello che stiamo vedendo cattura la loro attenzione perché ci riguarda, perché non solo parla a noi ma parla di noi.

video Doxee fanno registrare una percentuale molto alta di spettatori che non solo visualizzano ma rimangono connessi per tutta la durata del video (78%). Questo significa che hanno tutte le potenzialità per far evolvere la relazione tra brand e cliente nel senso di un vero e duraturo coinvolgimento, con il risultato di accorciare il funnel e ridurre i costi di conversione. Come riescono a farlo? Grazie all’interattività.

Oltre ad essere personalizzati i video Doxee sono infatti anche interattivi cioè permettono allo spettatore di interagire con la storia stessa, attraverso call to action cliccabili che possono far accedere all’area clienti di un sito aziendale o a un sistema di pagamento o a una landing page per la prenotazione di un servizio. La presenza di pop up permette inoltre di approfondire la narrazione principale e di navigare attraverso percorsi alternativi. L’interattività è fondamentale, infine, per la raccolta dati.

Le attività di Analytics abilitate dalla piattaforma Doxee Pvideo® migliorano i tassi di conversione e i processi di business lungo tutto il journey perché ottimizzano la gestione dell’intera canalità, attraverso il monitoraggio dei classici KPI legati all’email marketing.

 

I video per il business di Doxee: soluzioni perfette per il mondo delle agency 

Grazie alle loro funzionalità avanzate le soluzioni Doxee fanno evolvere i processi di business della agenzie: una volta che il consumatore è all’interno del video i suoi comportamenti sono rintracciabili, tracciabili e misurabili e possono essere correlati a eventuali conversioni e quindi monetizzabili.

Lo storytelling interattivo dei video personalizzati Doxee ha una importanza strategica perché di fatto guida la customer experience: non è legato soltanto a strategie di branding ma mira concretamente a una conversione (per esempio il download di un’app o l’acquisizione del consenso da parte dell’utente per poter proseguire ad altre azioni). 

Doxee Pvideo® è perfetto per il mondo delle agency, soprattutto nella sua versione self-service: servizi che le agenzie possono utilizzare in maniera autonoma per creare progetti di storytelling davvero funzionali alle esigenze effettive dei loro clienti, in qualsiasi fase del funnel. Integrando i video personalizzati Doxee nei processi di business le agenzie hanno la garanzia di fondare la propria operatività sui dati e da lì possono procedere alla costruzione di una proposta per i loro clienti che sia ricca di insight utili e davvero di valore.