Articolo aggiornato al 13/04/2022

Web marketing assicurativo: verso la digital transformation

Il web marketing assicurativo è in continua evoluzione, soprattutto in questo periodo di grandi cambiamenti per il comparto Insurance. Abbiamo già parlato dei trend del settore insurance, in questo articolo individuiamo i 4 punti da seguire con più attenzione.

La recente pandemia ha avuto un impatto enorme, e non ancora quantificabile, su tutti i comparti produttivi e si può affermare che questo periodo che abbiamo vissuto sarà un vero e proprio spartiacque. Ci sarà un “prima” e un “dopo”. E il “dopo” – anche di questo siamo sicuro – sarà quello di un mondo in cui la Digital Transformation procederà ad un ritmo ancora più veloce. Tutti i settori produttivi, infatti, hanno dovuto implementare ancora più in profondità il digitale nelle loro strategie: dai processi interni allo smart working, fino alle vendite, al marketing e al rapporto con i clienti.

Da questa crisi senza precedenti, insomma, potranno svilupparsi opportunità nuove e interessanti: ma non per tutti, solo per quelli che sapranno riconoscerle e coglierle. Per quelli che non avranno paura del cambiamento. Tutto questo è valido a maggior ragione per un settore decisivo, strategico e ramificato come quello delle assicurazioni.

In questo articolo vogliamo concentrarci proprio su questa Industry. In particolare sul versante del marketing digitale.

 

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4 decisivi versanti del web marketing assicurativo 

Vogliamo guardare al presente e al futuro, per cui ci concentreremo su 4 versanti del web marketing assicurativo che ci paiono decisivi e che tutte le company del settore dovrebbero curare con grande attenzione, per vincere le sfide del mercato di oggi e di domani.

1. Partire dal SEO

SEO sta per “Search Engine Optimization”: questa sigla indica l’insieme di strategie e pratiche per ottimizzare il posizionamento nei risultati organici di un sito web sui motori di ricerca. Per dirla in altro modo: più viene curato il SEO più è probabile che un utente, dopo una ricerca su Google, finisca sul sito (ma anche su pagine o sezioni specifiche) della vostra company.

Le modalità di funzionamento degli algoritmi dei motori di ricerca sono in continuo aggiornamento; per cui non esiste una ricetta SEO valida per tutti e immutabile nel tempo. Non a caso, molte aziende oggi hanno esperti assunti full-time, che si occupano principalmente di questo versante e questo già fa comprendere quanto sia un aspetto sempre più centrale.

A maggior ragione, tutto ciò è ancora più importante per la Insurance Industry. Il mercato, infatti, si è allargato, l’offerta per il consumatore è più ampia che mai e quasi ogni giorno si affacciano alla competizione dei nuovi player, spesso delle start-up che sanno muoversi con grande velocità e consapevolezza nel mondo digitale. Dunque, farsi trovare sui motori di ricerca meglio e prima degli altri è diventata una priorità assoluta.

2. I social sono sempre più al centro…

Il web marketing assicurativo è sempre più una questione di social media marketing. E questo per dei semplici motivi, ben sintetizzati dai numeri che vi forniamo qui di seguito:

  • gli utenti attivi mensilmente su Facebook, in tutto il mondo, sono oltre 2,80 miliardi 1,84 miliardi di persone sono attive quotidianamente.
  • Instagram, che è nato nel 2010, ha 2 miliardi di utenti attivi mensilmente e la crescita non accenna ad arrestarsi.
  • su Twitter gli utenti attivi sono 330 milioni.
  • poi c’è TikTok, nuovo social cinese di enorme successo presso le fasce più giovani, è stato lanciato nel settembre 2016 e ha più di 1 miliardo di user. Attenzione: la generazione Z inizia ad affacciarsi proprio in questi anni al mercato assicurativo!
  • LinkedIn, che ha oggi circa 575 milioni di utenti. Anche questa piattaforma, se ben sfruttata, può essere molto interessante per il marketing digitale nel settore assicurativo (fonte: Oberlo)

Insomma, sono sempre più le persone presenti sui social. Ci passano sempre più tempo. Qui ricercano e si scambiano informazioni. Cercano e offrono lavoro. Discutono in community e gruppi specifici. Esprimono le loro preferenze. Spesso si rivolgono direttamente alle company e le company, a loro volta, devono farsi trovare pronte; devono presidiare al meglio questi fondamentali luoghi di confronto, nelle giuste modalità e con il giusto tono di voce.

I player del comparto Insurance lo sanno bene e sanno che i social media sono un canale molto delicato e scivoloso. Una loro cattiva gestione, infatti, può portare a dei disastrosi effetti boomerang, che si diffondono rapidamente di utente in utente; e sono quasi impossibili da arrestare. Come evitare tutto questo? E come trasformare i propri canali social in uno strumento formidabile di marketing?

Naturalmente, non c’è una risposta univoca e valida per tutti i tipi di business e per tutte le company. Però ci sono alcuni elementi chiave, che stanno alla base di ogni buona strategia social. Eccoli di seguito:

  • costruirsi una voce riconoscibile e convincente;
  • parallelamente, bisogna mettere in pista anche un’immagine coerente ed efficace (a partire dalle scelte grafiche);
  • imparare a essere il più “vicino” possibile al proprio pubblico;
  • conoscere il proprio target, sapere a chi ci si rivolge;
  • comprendere i sentiment e individuare i lead;
  • stimolare la produzione dei cosiddetti UGC (User Generated Content): questo tipo di contenuti sono, senza alcun dubbio, quelli capaci di innescare il miglior engagement;
  • implementare una strategia video.

Perché? Perché il video è di gran lunga lo strumento più efficace nel mondo digitale e in quello dei social media, in particolare. Nel punto conclusivo di questo articolo ci soffermeremo proprio su questo aspetto. Secondo lo studio Social Media Insurance Monitor, tutte le 20 top company del settore assicurativo sono presenti su Facebook, Twitter, LinkedIn e YouTube (fonte: consultacy.uk). Un dato che – di certo – non ci stupisce!

 

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3. Dal data-driven alla personalizzazione

Scrivevamo poco sopra che è più che mai importante farsi “vicini” al proprio pubblico e che per farlo è fondamentale conoscerlo in profondità.

Oggi ci sono gli strumenti per realizzare tutto questo. Strumenti di grandissima precisione, che sono efficaci anche (e soprattutto) quando si parla di una platea numerosissima di clienti, come quella delle compagnie assicurative. Sono gli strumenti del cosiddetto marketing data-driven. Di cosa stiamo parlando?

Di mettere in pista degli strumenti che permettano di raccogliere le tracce digitali dei propri clienti effettivi e di quelli potenziali: parliamo, insomma, dell’analisi dei Big Data. Imparare a conoscere le caratteristiche delle persone i loro comportamenti, le loro preferenze, le loro esigenze. Tutto questo in tempo reale. Una volta raccolta questa enorme mole di dati, si tratta di interpretare queste informazioni al meglio, con l’aiuto di sistemi di Intelligenza artificiale e machine-learning.

L’obiettivo? Suddividere il proprio pubblico in segmenti sempre più specifici, da colpire con operazioni su misura.

Ci si può spingere oltre? Sì: con i servizi di marketing e Customer Service personalizzati, messi a disposizioni da aziende specializzate come Doxee. In questo modo il target diventa la singola persona, il dialogo si fa realmente one-to-one, la fidelizzazione diventa massima.

Insomma, questa è la frontiera del web marketing assicurativo: la personalizzazione. Soprattutto se accompagnata dallo strumento video. E questo ci porta al punto conclusivo.

 

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4. Il web marketing ruota sempre più intorno al video

Poniamoci una domanda: qual è lo strumento di comunicazione più efficace nel mondo digitale?

Abbiamo una risposta molto netta: è il video. Lo dicono i numeri. Ed eccovene alcuni:

  • si stima che, nel 2022, l’82% di tutto il traffico internet a livello globale proverrà dallo streaming e dal download di video (fonte: Oberlo);
  • le persone guardano ogni giorno un miliardo di ore di video su YouTube (fonte: YouTube);
  • su Instagram, i post che contengono video registrano, in media, un engagement più alto del 38%, rispetto a quelli che contengono immagini;
  • quando visualizza un video, l’utente medio trattiene il 95% del messaggio in esso contenuto; se si parla di testi, questa percentuale crolla fino a scendere al 10% (fonte: wirebuzz.com);
  • l’87% dei marketer utilizza il video nelle proprie strategie. E l’88% di chi lo fa si dichiara soddisfatta del ROI generato dalle campagne di videomarketing (fonte: Wyzowl).

Potremmo andare avanti ancora a lungo e tutti i dati non farebbero altro che fornirci ulteriori conferme di questo fatto: non c’è strumento più potente ed efficace del video, se parliamo di web marketing.

Ma come fare a differenziarsi? Come si può vincere l’enorme sfida dell’attenzione? Di nuovo, la risposta sta nella personalizzazione. La svolta definitiva è quella dei video personalizzati.