Il termine e-commerce deriva dall’inglese e sta per electronic commerce, ovvero il processo di vendita o acquisto di beni e servizi tramite il web.  

Ma cosa si intende esattamente per e-commerce? Per e-commerce si intende sia l’insieme delle transazioni commerciali che avvengono sul web, legate alla compravendita di prodotti e servizi di varia natura, sia il luogo virtuale dove queste avvengono grazie a infrastrutture e interfacce dedicate. 

Come si evolverà l’e-commerce nel futuro, quali sono i nuovi trend e le nuove tecnologie a disposizione? È vero che la pandemia ha portato a una crescita del fatturato degli e-commerce? 

A tutte queste domande risponderemo in questo articolo, facendo però un passo indietro pe capire come e  quando nasce l’e-commerce e perché possiamo parlare di e-commerce del passato ed e-commerce del futuro.

 

New call-to-action

 

Quando nasce l’e-commerce? 

Sembra assurdo, ma è possibile localizzare nel tempo e nello spazio il primissimo ordine effettuato sul web.  

Il 12 agosto 1994 compare una notizia sul New York Times in cui Phil Brandenberger di Philadelphia con una carta di credito Visa spende 12,48 dollari per fare il primo acquisto online della storia. Il primo oggetto acquistato online è un compact disk di uno dei cantanti che ha fatto la storia della musica, Sting. 

Questo acquisto è stato fatto su NetMarket, il primo e-commerce in cui è avvenuta la prima transazione al dettaglio sicura, utilizzando la versione di un software di crittografia dei dati progettato per garantire la privacy. Fondato nel 1994 da Dan Kohn e Roger Lee, ex studenti della London School of Economics, e da Guy H. T. Haskin ed Eiji Hirai dello Swarthmore College. 

Nel 1994 il futuro dell’e-commerce era caratterizzato da pagamenti online sicuri e protetti. Questo ha rappresentato un momento di svolta nel mondo del digitale. 

Come si è evoluto l’e-commerce? 

Dopo l’evento del 1994, solo un anno dopo, nel 1995, sono nate quelle piattaforme che oggi sono ancora le più forti sul mercato: Amazon, eBay e nel 1999 Alibaba. 

Ma partiamo con dei dati e vediamo qual era lo stato degli e-commerce nel 2016 e quali erano i settori in cui più se ne usufruiva. Secondo una ricerca di Casaleggio Associati risalente al 2017, vediamo che nel 2016 il fatturato dell’e-commerce ha raggiunto i 31,6 miliardi di euro 

Ai primi posti abbiamo il gioco on-line con il 35% e il turismo con il 31% e a seguire centri commerciali (10%), assicurazioni (6%), elettronica (2,9%) e alimentare (2,4%). Nonostante non siano passati tantissimi anni da queste statistiche, probabilmente è evidente anche all’occhio meno esperto che ci sono stati dei cambiamenti sostanziali. 

Si pensi che nei periodi in cui fare acquisti online non era ancora una pratica sdoganata, dovuto anche a ragioni di scarsa fiducia nei confronti del mezzo, si tendeva a muoversi in questo senso ancora per pochi settori. Le agenzie di viaggio vengono viste sempre di più come poco convenienti e una perdita di tempo e il gioco online offre molta più varietà. 

Per le abitudini più “dure a morire” – se così vogliamo definirle – come fare la spesa, andare in libreria, acquistare abbigliamento, vengono ancora privilegiati i negozi fisici.  

Quali erano le previsioni del 2016 sull’e-commerce del futuro? 

Se andiamo a vedere i trend di mercato dell’e-commerce del futuro ne abbiamo alcuni che non possiamo ancora definirli parte integrante del presente e altri sì. 

  • Vendere all’estero: per la crescita del mercato dell’e-commerce è fondamentale anche il mercato transfrontaliero, cosa che possiamo dire essere accaduta e ormai sdoganata.  
  • Frictionless Payments: sono operazioni di pagamento senza richiesta di ulteriore autenticazione e rappresentano un’innovazione nella gestione dei pagamenti volti ad aumentare le conversioni.  
  • Actionable Data: i dati sono fondamentali e servirsene per analizzare ogni singolo punto di conversione e agire di conseguenza è importante per migliorarsi.  
  • Customer Centric e On-demand Service: permettere al cliente di gestire il proprio percorso di acquisto secondo le sue esigenze, rende l’esperienza non solo più personale ma anche più stimolante. 
  • Intelligenza Artificiale e Chatbot: incrementare le transazioni offrendo un’esperienza di navigazione guidata e interattiva rappresenta un grande plus durante il percorso di acquisto. 

Possiamo affermare sicuramente che tutti questi trend, tranne il primo, ormai sdoganato, sono ancora assolutamente attuali. Alcuni più di altri sono largamente utilizzati, altri hanno ancora bisogno di essere implementati.  

Ma qual è oggi la situazione? 

Cosa possiamo dire sull’e-commerce del presente? 

Sicuramente, dal 2016 ad oggi sono cambiate molte cose, non solo dal punto di vista dell’innovazione tecnologica ma anche da un punto di vista più personale umano.  

Le abitudini dei consumatori sono cambiate. Muovendosi sempre più verso un’ottica mobile-first, tutte le realtà hanno dovuto ad adattarsi a questa necessità e ottimizzare le loro piattaforme per la fruizione mobile; favoriscono la velocità e la convenienza e l’omnicanalità 

Cos’è l’omnicanalità? Parliamo della gestione sinergica dei vari touchpoint e canali di interazione tra azienda e consumatore al fine di ottimizzare l’esperienza del consumatore. 

Anche a livello di leggi e regolamenti c’è stata un’evoluzione: oggi i consumatori si fidano molto di più di fare acquisti online, la compliance è diventata molto più stretta e opzioni come “Buy now and Pay Later” o soluzioni che permettono di pagare in più rate, favoriscono di gran lunga la voglia di acquistare.  

Addirittura, secondo un report del Nasdaq l’e-commerce del futuro avrà questi numeri: entro il 2040 il 95% degli acquisti avverrà online 

Intanto, come siamo messi ad oggi? Gli ultimi dati ci danno una panoramica su quello che è successo nel 2021. In Italia, il fatturato dell’e-commerce nel 2021 è stato di 39,4 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020). 

Da un lato gli acquisti di prodotto continuano a crescere, raggiungendo i 30,5 miliardi di euro, seppure ad un ritmo più contenuto (+18%) rispetto al 2020 (+45%). Dall’altro lato gli acquisti di servizi dopo la crisi del 2020 (-52%) segnano una ripresa (+36%) e raggiungono gli 8,9 miliardi di euro. Quest’ultimo trend in particolare, seppur positivo, non riesce ancora a compensare le gravi perdite generate dall’emergenza sanitaria, dato che il divario rispetto ai valori pre-pandemia (13,5 miliardi di euro) resta ancora elevato (fonte: osservatori.net).  

Questa ultima informazione è particolarmente rilevante, perché ci riporta ad una domanda che ci siamo posti all’inizio dell’articolo e a cui risponderemo nel prossimo paragrafo.  

L’e-commerce cresce grazie al covid: è vero? 

È comune pensare che l’e-commerce ha avuto la sua impennata durante la pandemia. Sicuramente le abitudini dei consumatori sono cambiate, come abbiamo già fatto presente, e molte più persone si sono avvicinate al mondo degli acquisti online, chi per volere e chi per necessità.  

In realtà, le previsioni dicono ben altro. I dati oggettivi ci dicono che dal 2020 al 2021 si è passati da un fatturato di 32,5 miliardi di euro a uno di 39,4 miliardi di euro; sicuramente un aumento c’è stato. Ma le previsioni affermano che se non avessimo avuto questo periodo di pandemia il fatturato nel 2021, avrebbe raggiunto i 42,9 miliardi di euro. Un aumento certamente considerevole.  

Non è difficile pensare il motivo per cui le previsioni sono fallite. Il periodo di pandemia non ha portato solo a limitazioni di tipo materiale, ma ha portato anche ad una grave crisi economica che ha costretto i cittadini a limitarsi nelle spese e ad acquistare principalmente beni di prima necessità. Infatti, non stupisce affatto se al primo posto tra i beni più acquistati online, in questo periodo, c’è proprio il settore Food & Grocery (fonte: osservatori.net). 

 

New call-to-action

 

Quali sono i trend di mercato dell’e-commerce del futuro?  

Statista ci offre una preview su quelli che potrebbero essere i ricavi dell’e-commerce B2C da oggi al 2025. A partire da quest’anno la crescita è costante e va dai 500,8 milioni di dollari nel 2022 fino ai 569,2 milioni di dollari nel 2025. 

Ma ora passiamo a quali sono i trend di mercato dell’e-commerce del futuro 

Voice Search 

Gli assistenti vocali sono qualcosa con cui abbiamo già dimestichezza. Tra i più comuni abbiamo Cortana, Siri, Google Assistant e Alexa.  

Il compito del voice assistant è quello di semplificare la vita di chi li utilizza, aiutandoli in un’ampia gamma di attività, sia quotidiane che non. Tra queste attività rientrano gli acquisti online tramite assistente vocale, un’implementazione con la quale tutti gli e-commerce devono fare i conti e sfruttare a loro vantaggio. 

Ma cosa sono esattamente gli assistenti vocali? Sono algoritmi basati sull’Intelligenza Artificiale che rendono possibile la ricerca di informazioni solo attraverso la voce. Le potenzialità di questo mezzo, implementato all’interno di un e-commerce, sono evidenti:    

  • la possibilità di avere un’esperienza di shopping personalizzata; 
  • recensioni vocali: le recensioni aiutano ad aumentare la brand awareness, ma costa molta fatica al consumatore scriverne una, mentre lasciarla a voce potrebbe essere un metodo più semplice e stimolante; 
  • smart shopping: vendita di prodotti online sfruttando l’intelligenza artificiale 

Ciò che è emerso da PWC USA è, per esempio, che nel settore “Cibo d’asporto” il 34% dei consumatori hanno acquistando servendosi dell’assistente vocale, mentre il 35% avrebbe voluto farlo.  

Intelligenza Artificiale 

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale non è qualcosa dell’e-commerce del futuro, perché è già molto sdoganata. Le qualità sono:  

  • Chatbot e altri virtual assistant 
  • Feedback efficaci per prodotti e servizi
  • Hyper-targeting 

Per esempio Amazon già da tempo applica processi di hyper-targeting su tutto il processo di acquisto: dalle ricerche online alla logistica delle spedizioni, dal miglioramento dei prodotti di brand alla vera e propria definizione di nuovi prodotti.  

Realtà Aumentata 

La Realtà Aumentata è un altro dei trend dell’e-commerce del futuro, che sta prendendo sempre più piede all’interno del mercato degli e-commerce. Prevede l’utilizzo di un dispositivo come lo smartphone per aggiungere contenuti alla realtà esistente attraverso la fotocamera.  

Questo mezzo prevede: 

  • Game Changer e realtà aumentata 
  • Virtual Try-on 
  • Filtri dei social media 

Per esempio, Ikea è stato uno dei primi marchi innovatori in questo senso. I primi esperimenti con la Realtà Aumentata sono cominciati nel 2017 e si ha la possibilità di immaginare e creare la propria casa ideale. Infatti, questo trend è molto utilizzato nei settori moda e abbigliamento.  

Live-shopping 

Con il live-shopping è possibile vendere prodotti durante una diretta online in cui vengono descritte le caratteristiche dell’articolo in vendita. Ciò consente di condividere informazioni, offrire una dimostrazione dei prodotti, soddisfare le curiosità degli spettatori e rispondere alle loro domande. 

È un sistema interattivo utile sia per brand e negozi, sia per gli spettatori che possono effettuare gli acquisti in tempo reale. Insomma, è la combinazione perfetta tra live-streaming, social media e shopping online.  

L’esempio di Living Wine Labels 

Pe concludere il nostro articolo sull’e-commerce del futuro, porteremo ad esempio Living Wine Labels. L’iniziativa si propone come il vino che scopre la realtà aumentata.  

Nelle etichette del marchio australiano Treasure Wine Estate, le storie dei vini prendono vita grazie alla realtà aumentata. Grazie all’app Living Labels, scaricata da 1,2 milioni di consumatori, basta avvicinare lo smartphone ad una delle etichette di “19 Crimes”, la gamma di vini dedicati ai pionieri della nazione australiana, ed è possibile vivere le storie di questi personaggi che prendono vita attraverso lo smartphone. 

Tutto è partito da qui, sino ad allargarsi ad una gamma di vini molto più ampia. Una comunicazione che non passa per un approccio tradizionale ma offre l’opportunità di fare due cose: 

  • guidare il consumatore aiutandolo a prendere scelte informate all’interno del punto vendita; 
  • guidare i rivenditori, aiutandoli ad offrire ai clienti la migliore esperienza di acquisto possibile. 

L’obiettivo è quello di raggiungere i wine lover di tutto il mondo. 

Conclusioni 

Dopo aver scoperto com’è nato l’e-commerce, abbiamo avuto modo di vedere come si è evoluto nel tempo e come ancora si evolverà. 

Le esigenze dei consumatori cambiano e di pari passo è necessaria un’evoluzione. I consumatori vogliono vivere esperienze sempre più semplici ed immediate, ma allo stesso tempo innovative e interattive. 

Questo è il segreto dell’e-commerce del futuro: ascoltare ciò che l’audience desidera e non sottovalutare l’avanzamento sempre più veloce dell’innovazione tecnologica.