Aggiornato il 05/09/2023

 

Il 2023 si sta certamente rivelando un anno frenetico per la fattura elettronica e probabilmente i grandi cambiamenti in atto non sono passati inosservati anche a chi non è propriamente un “addetto ai lavori”.

Per tutte le imprese che operano con fornitori e clienti al di fuori dei confini italiani, infatti, è indispensabile mantenersi aggiornati sugli sviluppi che stanno interessando Paesi europei e non, in materia di fattura elettronica e di e-reporting 

Dopo anni di stallo, durante i quali gli avanzamenti sono stati minimi (quando non nulli), viviamo ora un momento di grande accelerazione, destinato cambiare radicalmente i processi a cui siamo abituati.  

Abbiamo già avuto modo di affrontare la proposta europea nota come VIDA (VAT in the digital age), che è destinata a dare un forte impulso all’introduzione della fattura elettronica obbligatoria attraverso una serie di misure che si prevede di attuare tra il 2024 e il 2028. La proposta, mentre introduce l’obbligo di utilizzare la fattura elettronica nelle transazioni B2B intracomunitarie, elimina anche alcuni paletti burocratici che fino a oggi hanno frenato l’adozione della fattura elettronica nelle transazioni domestiche.  

Accanto a questa manovra europea, devono essere ricordate le diverse azioni che alcuni Paesi stanno predisponendo proprio al fine di implementare la fattura elettronica a livello B2B, oltre che B2G. Ricordiamo su tutte Francia e Spagna, che da tempo hanno annunciato tale mandato, da introdurre in modo graduale tra il 2024 e il 2026. Abbiamo trattato questi aspetti in modo diffuso nel nostro articolo dedicato alla fattura elettronica in Europa. Più di recente, anche la Grecia ha condiviso il proprio piano in proposito, che prevede una introduzione graduale tra settembre 2023 fino al 2025. 

Oggi, però, vogliamo concentrarci in particolare sui recenti sviluppi annunciati dalla Germania: Paese con una situazione finora estremamente frammentata e complessa, da questo punto di vista, la Germania ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea e ha recentemente annunciato l’intenzione di introdurre la fattura elettronica B2B a partire, stando agli ultimi aggiornamenti, da gennaio 2026. La prima proposta diffusa dal Ministero delle finanze, come avevamo già annunciato in precedenza, prevedeva il 2025 come data di kick-off: tuttavia, i recenti sviluppi hanno portato il governo tedesco a posticipare fino al 2026 l’entrata in vigore del mandato.

 

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L’annuncio del Ministero delle finanze e l’avvio a partire dal 2026

Cominciamo dall’inizio, riepilogando le tappe che hanno condotto alla recente dichiarazione che annuncia l’introduzione della fattura elettronica in Germania.  

I primi segnali sono arrivati nel novembre 2022, quando la Germania ha richiesto alla Commissione Europea la deroga necessaria per poter introdurre il mandato generalizzato di fatturazione elettronica. Questa è la procedura prevista dalle norme attualmente in vigore, che prevedono che la richiesta sia supportata, tra l’altro, da idonee motivazioni, come la descrizione dei benefici attesi. Come abbiamo visto altrove, la nuova proposta ViDA prevede l’eliminazione di questo passaggio a partire dal 2024, anno a partire dal quale per gli stati membri sarà più semplice introdurre la fattura elettronica.  

Dopo questo primo step avvenuto a fine 2022, il Ministero delle Finanze tedesco ha annunciato ad aprile 2023 la messa a punto di un piano per l’introduzione della fattura elettronica B2B in Germania. La proposta è stata sottoposta a una consultazione pubblica, che ha visto la partecipazione di diversi stakeholder e che si è conclusa l’8 maggio scorso.  

La bozza condivisa dal Ministero tedesco contiene una serie di elementi che dovranno essere confermati, pertanto è bene ricordare che sia le date proposte, sia gli aspetti specifici che dovranno caratterizzare il modello di fatturazione elettronica sono ancora in fase di discussione e potrebbero subire delle modifiche. Condividiamo di seguito i punti principali di questa proposta, che sono utili per dare un’idea della strada intrapresa dalla Germania.

 

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Cosa prevede l’obbligo di fattura elettronica in Germania

Più del dettaglio, la proposta elaborata non contiene uno, ma più obblighi:  

  • L’introduzione della fattura elettronica in ambito B2B, prevista inizialmente a partire dal 2025 e ora, in base alla nuova proposta, posticipata al 2026; non è ancora stato stabilito se lo switch off alla fattura elettronica avverrà per tutte le imprese contemporaneamente, o se l’implementazione seguirà delle tappe progressive, basate sulla dimensione o sul fatturato delle aziende interessate; 
  • In base al nuovo schema proposto, le imprese che lo desiderano potranno comunque utilizzare la fattura elettronica a partire dal 2025, anticipando il mandato; perciò, a partire dalla stessa data tutte le imprese dovranno essere in grado di ricevere le fatture elettroniche; 
  • L’utilizzo dell’EDI sarà possibile fino al 2028
  • L’introduzione di un sistema di e-Reporting, prevista tuttavia in un secondo momento e quindi più dilazionata nel tempo. 

Emerge chiaramente la volontà di uniformarsi al framework più generale che sta prendendo corpo sotto la spinta dell’Unione europea e anche della proposta ViDA, senza dimenticare gli standard e i modelli che si stanno consolidando: tutto questo, con l’intenzione di promuovere l’interoperabilità e ridurre il più possibile gli impatti soprattutto su quelle imprese che si trovano ad approcciare la fattura elettronica per la prima volta.  

In linea con la proposta europea ViDA, il progetto tedesco stabilisce che le fatture elettroniche dovranno conformarsi allo standard EN 16391, che stabilisce i requisiti per la fattura europea. Attualmente, in Germania esistono i formati XRechnung e ZUGFerD, entrambi conformi. 

Per la trasmissione delle fatture elettroniche e l’interazione tra fornitori, clienti e autorità fiscale, la proposta tedesca presenta diverse opzioni, che prevedono l’esistenza di un’unica piattaforma governativa e di piattaforme o provider privati, in grado di abilitare lo scambio dei documenti elettronici. Tra le opzioni sul tavolo vi è quindi la possibilità di avvicinarsi al modello che sta prendendo piede in Francia (schema a Y), o al modello a 5-corner, promosso tra gli altri anche da OpenPeppol. Comunque, la propensione è ad adottare un modello di interazione decentralizzato, a viceversa del nostro sistema SdI centralizzato.  

Infine, anche la volontà di implementare un sistema di e-Reporting si dimostra in linea sia con la proposta ViDA, sia con l’approccio di diversi Paesi europei. Ricordiamo che modelli di e-Reporting di vario tipo sono in uso da tempo o sono in via in implementazione in numeri Stati membri, tra cui Spagna, Portogallo, Ungheria, Francia, Romania, solo per citarne alcuni. La stessa VAT in the Digital Age prevede l’introduzione di un mandato di e-Reporting per le operazioni crossborder a partire dal 2028, lasciando agli Stati membri la possibilità di implementare soluzioni analoghe anche a livello domestico.  

 

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La situazione attuale in Germania

Attualmente, in Germania è in vigore un obbligo rispetto alla fatturazione B2G, quindi tra le pubbliche amministrazioni e i loro fornitori, che non è ancora adottato in modo uniforme.  

Infatti, come accennavamo in apertura, lo scenario da questo punto di vista è piuttosto frammentato, a causa del fatto che la Germania è uno stato federale e i singoli Länder hanno su questa materia libertà d’azione. 

Ad oggi, l’obbligo di inviare fatture elettroniche alle pubbliche amministrazioni è in vigore per i fornitori delle amministrazioni centrali 

Per quanto riguarda le singole regioni e le relative pubbliche amministrazioni, la situazione è variegata: alcuni stati hanno già implementato il mandato (ad esempio Brema, Amburgo, il Saarland), mentre altri lo implementeranno a partire dal 2024, come l’Assia e la Renania – Palatinato. Altre regioni ancora prevedono l’utilizzo della fattura elettronica ma non hanno al momento definito un’obbligatorietà.  

Come dicevamo, esistono principalmente due formati per l’emissione di fatture elettroniche strutturate in Germania, ovvero XRechnung e ZUGFerD, utilizzati nell’ambito delle transazioni B2G in modo particolare.  

Per quanto riguarda le piattaforme e i metodi di trasmissione che possono essere utilizzati per inviare le fatture elettroniche alle amministrazioni tedesche, troviamo di nuovo una situazione molto eterogenea. Infatti, sussistono al momento diverse piattaforme. A seconda che il proprio interlocutore sia una amministrazione centrale o un ente di una regione federale, è necessario di volta in volta verificare la piattaforma e il metodo di trasmissione da utilizzare.  

 

Cosa aspettarsi per il futuro? 

Considerato la situazione articolata che abbiamo appena descritto, il progetto tedesco è certamente ambizioso, soprattutto considerata la data 1° gennaio 2026 che, nonostante posticipata rispetto alla proposta iniziale, non è poi così lontana.

Tuttavia, rappresenta allo stesso tempo l’opportunità di introdurre una maggiore standardizzazione in un panorama attualmente complesso. Non bisogna poi dimenticare gli altri benefici che l’introduzione della fattura elettronica è in grado di apportare alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, in termini di:  

  • Efficienza e razionalizzazione dei processi
  • Cost saving 
  • Riduzione dei tempi di pagamento 
  • Sostenibilità ambientale e riduzione del carbon footprint 

Non resta che attendere i prossimi sviluppi che verranno determinati dal governo tedesco, per capire in particolare quale sarà il modello da implementare per l’adozione della fattura elettronica in Germania, quali le soluzioni tecnologiche e, ultimo ma non ultimo, il calendario dei prossimi adempimenti da tenere monitorato.