Lo scorso 1 Febbraio è entrato in vigore l’obbligo, per le Pubbliche Amministrazioni del Sistema Sanitario Nazionale, di emettere ordini di acquisto di beni solo in formato elettronico, facendoli transitare dal Nodo Smistamento Ordini (NSO) della Ragionerai Generale dello Stato. Poi, dal 1 Gennaio 2021, l’obbligo si estenderà agli ordini di acquisto dei servizi. Sul sito della Ragioneria dello Stato è possibile trovare tutte le informazioni necessarie oltre che tutte le specifiche tecniche.

 

Un processo che continua

Non ci soffermiamo a commentare gli aspetti tecnici e funzionali, ci preme invece evidenziare quanto questo evento abbia una portata “dirompente”, seppur riferito – almeno inizialmente – ad un ambito di operatori abbastanza ristretto; parliamo infatti di una realtà fatta di ospedali e strutture sanitarie pubbliche ed ovviamente di tutti i loro fornitori.

Nonostante quindi una platea limitata, risulta comunque facile percepire la rilevanza di questa novità: tutta l’intera filiera del procurement della sanità nazionale passa alla digitalizzazione nativa di un altro “pezzo da novanta” dei documenti del ciclo degli acquisti: l’ordine.

Non dimentichiamoci che in Italia siamo reduci dal primo anno di vita dell’obbligo della fatturazione elettronica tra privati, B2B/B2C, e dai primi 5 anni di vita della fatturazione elettronica B2G. Alla fine del 2019 si sono contate circa 2 miliardi fatture elettroniche transitate dal Sistema di Interscambio, un numero che tutti i paesi tecnologicamente avanzati osservano con un alto tasso di invidia, perché certifica un aumento di livello nel processo di digitalizzazione del nostro sistema-paese.

È vero, la leva che ha spinto a tutto questo è stata soprattutto fiscale e normativa, ma questo non deve assolutamente scalfire gli elementi qualitativi e quantitativi di un cambiamento a tutti gli effetti digitale e tecnologico. I benefici per i vari soggetti impattati (clienti, fornitori, pubbliche amministrazioni) sono enormi, tutti loro hanno potuto alzare l’asticella del livello digitale e qualitativo dei loro processi.

 

Allargare gli orizzonti

Il passaggio ad nuovo documento digitale del “puzzle” del sistema delle transazioni economiche è rilevante: sicuramente si prosegue sullo stesso filone, fatto di leve normative e fiscali, che portano benefici tecnologici in termini di efficienza ed efficacia, ma con già qualche numero importante alla mano, che evidenzia (per adesso siamo solo a stime e proiezioni) un maggior gettito, per le casse dello stato, di 3-4 miliardi di euro solo con la fatturazione elettronica del 2019 e una riduzione dei costi, con lo “smaltimento” di documenti cartacei.

Proprio questi numeri ci consentono altre riflessioni e soprattutto di allargare il “mirino” delle visioni macroeconomiche e macro-sociali. I processi di digitalizzazione dei documenti fiscali consentono, infatti, di perseguire due obiettivi fondamentali per la sopravvivenza della società e dell’equilibrio sociale all’interno di essa: il recupero di soldi dall’evasione fiscale e la riduzione della carta. Sostenibilità fiscale e rispetto dell’ambiente, se li vogliamo declinare con parole forse più “pompose”, ma sicuramente azzeccate e sensate.

Questo ci deve far riflettere, perché se è vero che l’evoluzione di un paese come l’Italia deve sicuramente passare dall’innalzamento dei tassi tecnologici e di digitalizzazione è anche vero che il miglioramento dell’efficienza fiscale e delle politiche di sostenibilità ambientale non possono essere dimenticate o tenute a livello secondario. Anzi, tutte le visioni che guardano ai prossimi anni, per non dire giorni (e non più ad un futuro lontano) ci ricordano costantemente che sarà sempre più indispensabile coniugare tecnologia, digitale con fisco e ambiente.

 

Nuove vision

Ecco perché allora in fondo le stesse aziende ICT che, come Doxee investono in prodotti e soluzioni per favorire la dematerializzazione e la gestione sempre più efficace dei dati hanno sposato efficacemente anche una revisione delle loro vision, allineandole appunto ai valori del rispetto e della sostenibilità ambientale e al miglioramento della sostenibilità fiscale, comprendendo per tempo che proprio grazie all’aiuto della tecnologia si può contribuire alla lotta all’evasione fiscale e al miglioramento dell’ambiente.

Non è un caso che negli eventi internazionali in cui si parla di standard internazionali, interoperabilità, fatturazione elettronica europea sia sempre richiesta la partecipazione di speaker italiani a raccontare quello che è stato fatto in Italia.

 

Passo dopo passo, senza fermarsi

Con quest’ottica l’auspicio ovviamente è che siano sempre di più le aziende che si ri-orientino verso questi valori, sicuramente l’intero sistema paese-Italia ne trarrebbe sicuro beneficio oltre che una matura consapevolezza, condivisa con tutti gli stakeholder impattati: cittadini, lavoratori, aziende, pubblica amministrazione, governo centrale.

Quale potrebbe essere dunque il prossimo passo? Semplice: spingere ulteriormente sulla dematerializzazione dei documenti e degli interi processi documentali dei principali processi business, transazionali e comunicativi quotidiani. Allora potremo dire di avere “svoltato” veramente e di avere attuato una vera e propria rivoluzione.