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Guerrilla marketing e video marketing: differenze e somiglianze di due strumenti ad alta partecipazione

Guerrilla marketing e video marketing

Aggiornato il 22/02/2023

Il guerrilla marketing può essere definito come l’insieme di tattiche non convenzionali utilizzate per raggiungere obiettivi convenzionali (su tutti: il profitto) con piccoli budget a disposizione. Il guerrillero ha bisogno solo di tre cose: “tempo, energia, immaginazione”. Ma come integrare questa tipologia di marketing in una più ampia strategia di marketing digitale? È possibile far convivere il guerrilla marketing con il video marketing?

 

 

Integrare il guerrilla marketing in una strategia di marketing digitale

Evoluzione del word-of-mouth

Il guerrilla marketing nasce in una realtà fisica, analogica, intensamente relazionale ma nel corso degli anni è riuscito, come abbiamo visto, ad adattarsi al mondo in cambiamento, sfruttandone le risorse tecnologiche, riuscendo a ritagliarsi importanti spazi, on line e off line.

Da turisti a clienti: come trasformare i viaggiatori in clienti fidelizzati grazie alle nuove tecnologie di comunicazione In una buona strategia di guerrilla marketing l’idea creativa libera input sensoriali “insoliti”, attraverso azioni “di disturbo” accuratamente progettate, li posiziona al centro delle traiettorie dei target di riferimento: nei luoghi pubblici, su piattaforme in rete o sui social network.

Da quel momento i contenuti continuano a vivere la loro vita, mediatica, multimediale e, soprattutto, digitale: sui social network, sui blog, sugli online magazine, sui siti aziendali, sulle piattaforme di condivisione, attraverso diverse forme di partecipazione come recensioni, commenti, like, post, andando a impattare inevitabilmente anche sulla SEO.

Guerrilla marketing e content marketing

Il guerrilla marketing si realizza così all’interno di un più esteso piano di content marketing: va a contribuire alla stratificazione della memoria collettiva del Brand insieme ad altri strumenti. La sua comunicazione pubblicitaria permette di fare esperienza del marchio in una dimensione concreta, largamente partecipativa. Al centro di questo piano multiforme, il video costituisce un elemento pivotale, impiegato dalle azioni di guerrilla per assolvere a una pluralità di funzioni.

Il video può essere, a seconda delle esigenze: attivatore di curiosità, trailer, narratore, disvelatore, strumento per spiegare in modo semplice concetti complessi, avatar, alter ego, nemesi, aiutante. In ogni caso il video rappresenta una potente modalità di ingaggio.

Guerrilla marketing e video marketing: la ricerca dell’engagement

Il guerrilla marketing richiede uno sforzo, anche minimo, di partecipazione: “capita”, “interviene”, “si impone” in momenti in cui l’advertising consciousness del consumatore non è attiva. Interrompe il flusso delle sue azioni quotidiane, impone una presa di coscienza, invita a una interazione che sia significativa e che contribuisca a ridefinire, in una direzione precisa, la percezione del marchio: pone simbolicamente il primo mattone per costruire una solida Brand awarness.

Per questo motivo sembra collocarsi agli albori di una generale tendenza all’engagement che oggi si dispiega in tutta la sua portata e che vede le attuali strategie di content video marketing presentare tratti distintivi simili: comunicazione, engagement, interazione.

Secondo le cifre fornite dal rapporto di Wyzowl:

– il 96% delle persone afferma di aver guardato un video esplicativo per saperne di più su un prodotto o servizio;

– il 79% delle persone afferma che il video di un Brand li ha convinti a comprare un software o un’applicazione;

– il 68% delle persone afferma che preferirebbe guardare un breve video per conoscere un nuovo prodotto o servizio.

Il video è uno strumento di apprendimento estremamente popolare, molto più popolare rispetto a infografiche, presentazioni e pitches (che raccolgono, ciascuna il 4% delle preferenze), gli articoli di testo (preferiti dal 15% delle persone intervistate), manuali ed e-book (scelti dal 3%).

 

 

Questi dati suggeriscono alcune conclusioni: i contenuti video facilitano e moltiplicano le occasioni di interazione. Permettono di entrare in contatto con gli utenti in modo sempre più semplice e immediato. I Brand, d’altra parte, scelgono sempre più spesso di invitare i propri clienti nei loro racconti, chiamandoli a esprimersi su prodotti e valori. A dare ulteriore forza a questa affermazione anche «Forbes», che nella introduzione all’articolo: “11 Trends That Will Shape Marketing In 2019” scrive: Costruire la brand awarness e interagire con successo con i consumatori è una parte cruciale del fare business oggi. I consumatori preferiscono e di conseguenza si aspettano una esperienza personalizzata (…).” E di seguito, parlando della necessità per le audiences di far parte delle narrazioni del brand: “La capacità di interagire con il pubblico (cioè di far diventare il pubblico parte della storia del marchio) avrà un enorme impatto.”

La sinergia tra video e guerrilla marketing: elementi in comune

È vero, quindi, guerrilla marketing e video marketing hanno molto in comune: la capacità di catturare l’attenzione e di costruire brand awarness, una visibilità che aumenta nel tempo, la costitutiva ricerca di engagement, una spiccata dimensione narrativa.

Sono anche differenti: mentre il primo cerca la rottura “locale” di un equilibrio, una visibilità almeno inizialmente limitata a un ambiente circoscritto, il video è, fin da subito, aperto a una distribuzione allargata. Non sono strumenti alternativi o concorrenti: per massimizzare le reciproche qualità distintive devono coesistere all’interno di uno stesso sistema di comunicazione, instaurando tra di loro interessanti e ancora inesplorate sinergie.

Sia per il guerrilla marketing sia per il video il futuro è la personalizzazione. Un recente studio di Gartner dimostra che offrire “aiuto su misura” ai consumatori si traduce nell’opportunità per i marchi di attribuire un valore tangibile e significativo ai consumatori, nelle forme e nelle funzionalità da loro ricercate. Chi non si impegna in questa direzione rischia di perdere il 38% dei suoi clienti.

Abbiamo fatto cenno al pericolo di un progressivo depotenziamento della carica creativa del guerrilla marketing. Per rivitalizzarlo la strada potrebbe essere quella di una sempre maggiore sinergia con i video, animati, in girato, comunque personalizzati. La piattaforma Doxee mette a disposizione tutti gli strumenti necessari a rendere operativa questa suggestiva ipotesi, a partire dai nostri video personalizzati, che ti aiutano a scrivere storie coinvolgenti, per arricchire l’esperienza dei tuoi clienti.

 

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