Articolo aggiornato al 06/06/2022

Come si sta evolvendo il settore Pharma?

Dalla sostenibilità alla digitalizzazione, fino all’importanza sempre più decisiva della personalizzazione: ecco i nuovi trend del settore Pharma.

Quella farmaceutica è un’industria enorme, dinamica, con un indotto molto ramificato ed è in continua e impetuosa crescita. È un comparto strategico, che probabilmente non è mai stato così decisivo come in questa fase storica che ha visto tutto il mondo impegnato nella lotta alla pandemia da Covid-19 e nella fase di ricrescita e ripresa in cui ci troviamo attualmente.

Abbiamo vissuto, insomma, in un tempo denso di sfide cruciali e inedite, che reso evidente che il settore non può di certo stare a guardare; oggi più che mai c’è bisogno che il settore Pharma guardi al futuro, per rinnovare i suoi processi, le sue tecnologie, il suo marketing, le modalità di comunicazione con le persone. La buona notizia è che lo sta già facendo, ma i margini sono ancora ampi.

Innanzitutto, è importante fornire alcuni dati, utili a farsi un’idea delle dimensioni e del dinamismo del comparto.

 

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Secondo il report di Iqvia “The Global Use of Medecine in 2019 and Outlook to 2023” il mercato farmaceutico globale supererà il valore complessivo di 1,5 trilioni di dollari nel 2023 con un tasso di crescita annuo composto (il cosiddetto CAGR) compreso tra il 3% e il 6% nei prossimi cinque anni (fonte: iqvia.com). Se stringiamo il focus sul panorama italiano, ecco che la crescita e il dinamismo sono confermati: il settore Pharma nel nostro paese, infatti, è cresciuto del 117% dal 2008 al 2018. E se la spesa farmaceutica media nel periodo 2014-2018 si assestava sui 34,4 miliardi di dollari, nel quinquennio 2019-2023 si salirà a una cifra compresa tra i 40 e i 44 miliardi di dollari. Il tetto di spesa per l’acquisto diretto di farmaci per il 2022 dovrebbe essere intorno a 9,6 miliardi di euro, ossia il 7,8% del Fondo sanitario nazionale (Fsn). Tuttavia, si prevede che la spesa per acquisti diretti sarà intorno a 11,8-11,9 miliardi di euro (in aumento di circa il 5% rispetto al 2021) (fonte: iqvia.com).

Stando agli ultimi dati risalenti al 2021, oggi il settore conta circa 67mila addetti, +12% di crescita negli ultimi cinque anni, una produzione che ha un valore di oltre 32 miliardi di euro, con una quota molto rilevante destinata all’esportazione, stiamo parlando di circa l’80% (fonte: farmindustria.it).

Dunque, i numeri – lo si capisce – sono davvero importanti, ma bisogna sempre tenere a mente che il panorama e il contesto economico e sociale sono in continua evoluzione, a maggior ragione se si tiene in considerazione la recente pandemia da cui stiamo uscendo. Ecco perché i player del settore devono stare all’erta, con gli occhi puntati al futuro, cercando di intuire prima degli altri quello che si muove all’orizzonte.

Di seguito, dunque, vi raccontiamo i nuovi trend del settore Pharma. Abbiamo scelto di raccoglierli intorno a tre macro-temi che ci paiono fondamentali e imprescindibili: la sostenibilità, la digitalizzazione, la personalizzazione.

 

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1. Sostenibilità e cruelty-free: sono le persone a chiederlo

L’attenzione per la sostenibilità ambientale oggi dev’essere al centro di tutti i business.

Lo sanno bene le start-up che con più successo si affacciano ai diversi mercati, facendo della sostenibilità una bandiera da difendere e una keyword decisiva nelle loro operazioni di marketing. Ma lo sanno anche le big company di tutti i settori, che stanno ridisegnando le loro immagini e le loro reputation su queste nuove basi. Il comparto farmaceutico, naturalmente, non può fare eccezione.

Ma qual è la spinta principale di questa “conversione” e di questa nuova consapevolezza? È molto semplice: sono i clienti stessi. Sono le persone a chiedere alle aziende una maggiore attenzione a questi temi. Chiedono tutto questo con sempre maggior insistenza. E sono pronte a premiarle, concretamente, per questi sforzi; oppure a scegliere di rivolgersi altrove.

Per non restare sul piano della pura teoria, diamo un’occhiata a questi dati, emersi da un’indagine di Global/Webindex, che ha interrogato un campione di persone dai 16 ai 64 anni, chiedendo loro se fossero disposti a spendere di più per dei prodotti eco-friendly.

Le risposte?

  • sì, sono disposti a spendere di più il 58% dei ragazzi dai 16 ai 21 anni;
  • lo sono anche il 61% dei “millennial” (dai 22 ai 35 anni);
  • e lo stesso il 55% delle persone dai 36 ai 54 anni;
  • la percentuale scende, ma non di molto, per i “Baby Boomer” (dai 55 ai 64 anni): il 46% di loro è disposto a pagare di più per un prodotto o un servizio green.

Nell’ambito del Pharma, inoltre, al tema della sostenibilità si lega quello del cosiddetto cruelty-free, a cui l’opinione pubblica risulta sempre più attenta e sensibile. Si tratta del superamento, dove possibile, degli esperimenti in vivo, per spostarsi sempre più sulla modalità in vitro.

Interessante poi anche il trend degli esperimenti che vengono oggi definiti in silico, ovvero esperimenti condotti attraverso simulazioni al computer. Secondo Liesbet Geris, direttore esecutivo di VPH (Virtual Physiological Human Institute), la FDA (che è l’ente statunitense di controllo sulla regolamentazione farmaceutica) si sta preparando per un futuro in cui metà degli esperimenti di laboratorio saranno condotti, appunto, attraverso simulazioni al computer.

Dunque, ecco affacciarsi l’importanza fondamentale del digitale, su cui ci concentreremo nel prossimo punto.

2. Il digitale sarà il primo alleato della nostra salute

La digitalizzazione è un trend inarrestabile per tutte le Industry e, ancora una volta, il Pharma non può e non deve far certo eccezione.

La Digital Transformation nel settore farmaceutico si traduce in una revisione radicale dei processi di produzione, di quelli commerciali e di quelli relativi ai meccanismi della distribuzione, ma anche in un nuovo rapporto con i propri consumatori.

Insomma, si tratta di una rivoluzione che sta cambiando il volto dell’intero settore e che viene innescata – in fondo – da qualcosa di molto semplice: l’enorme quantità di dati (i cosiddetti “Big Data”, appunto) che il digitale rende disponibile. Ma non solo: è sempre tramite il digitale, infatti, che questi dati possono essere interpretati e resi operativi.

Parlare di digitale nell’industria farmaceutica significa parlare di flussi di lavoro e di produzione sempre più automatizzati, grazie ai processi di quella che viene spesso chiamata “industry 4.0”, ma anche di nuovi metodi per reclutare pazienti per i test clinici.

Il digitale si traduce poi in un marketing sempre più raffinato, targetizzato e su misura, ma anche in un rapporto più stretto con le singole persone, con la possibilità di condurle “per mano” attraverso quello che viene oggi definito come “health journey”. Digitale significa poi analisi predittiva sulla base della raccolta dei dati, ma anche una prevenzione che parte da sistemi di health-care sempre più evoluti.

Un esempio? I dispositivi indossabili (“wearable”) che, sfruttando le tecnologie di IoT (Internet of Things), ci forniscono un’enorme mole di preziosissimi dati sempre più dinamici e profondi. Pensate poi alla frontiera della telemedicina, che è risultata più urgente che mai nelle settimane di picco dei contagi.

Insomma, le applicazioni del digitale nel settore Pharma sono davvero innumerevoli, tanto che si parla oggi di “Pharma 4.0”.

Inoltre, stanno prendendo sempre più piede delle vere e proprie agende nazionali di salute digitale. In Europa sono la Danimarca e la Germania a fare da apripista. Anche in Italia la digitalizzazione della sanità pare muovere dei passi piuttosto decisi, provando a ricucire un gap oramai inaccettabile.

3. La personalizzazione è la direzione verso cui ci stiamo muovendo, anche nel settore Pharma

Se il punto di partenza della Digital Transformation sono i dati, il punto di arrivo sono sicuramente le persone. Questo non bisogna mai dimenticarlo, perché tutti i nuovi trend del futuro arriveranno da questa consapevolezza.

La vera rivoluzione che sta alla base della digitalizzazione, infatti, è la possibilità di “conoscere” il proprio pubblico, le sue caratteristiche, i suoi comportamenti (e come cambiano nel tempo) e su queste basi anticipare le tendenze e le esigenze. Lo si può fare individuando cluster sempre più specifici, ma la vera svolta è arrivare a intercettare le singole persone e interagire con loro.

Tutto questo sta diventando sempre più centrale anche per il mondo Pharma. La tendenza, infatti, è quella di abbracciare un’ottica “beyond the pill”, quindi non limitarsi alla produzione, distribuzione e vendita dei farmaci, ma creare un rapporto più ampio, ravvicinato e globale con i pazienti.

Un esempio concreto ci è offerto da Roche, uno dei colossi del settore, che nel 2017 ha scelto di acquisire mySugr App, un’applicazione rivolta a pazienti diabetici, che sfrutta i più moderni sistemi di engagement e dialogo interattivo con il paziente, implementando perfino le logiche della gamification. Il tutto, naturalmente, basato sulla personalizzazione (fonte: roche.com).

Il responsabile di Roche per l’unità diabete, Marcel Gmuender, ha dichiarato che la via da seguire è quella di vendere un’esperienza totale, non solo un prodotto. Ed è certamente la via giusta; basti pensare che solo il 47% dei pazienti si sente “compreso” dalle case farmaceutiche, dal punto di vista delle proprie esigenze finanziarie ma anche emotive (fonte: accenture.com).

C’è molto da migliorare, il margine è molto ampio e il percorso per andare ad aggredirlo è quello della personalizzazione.

Ecco che, infine, il cerchio si chiude. L’attenzione alla sostenibilità e alle nuove sensibilità dell’opinione pubblica, la rivoluzione e le sfide della Digital Transformation. Tutto, insomma, ruota oggi intorno alle singole persone. I nuovi trend del settore Pharma passano proprio da qui.

 

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