Articolo aggiornato al 06/05/2022

La digital revolution nelle Utility è realtà

Le aziende del settore Utility ed energia sono di fronte a nuove sfide, imposte dalla digital revolution. La principale è quella di rivolgersi ai propri utenti con nuove tecnologie di comunicazione su misura. Tutto questo è possibile grazie ai video personalizzati.

Nel giro degli ultimi anni, nell’industria delle Utility e dell’energia tutto è cambiato radicalmente e profondamente, ad una grande velocità. In Italia, come all’estero. Una vera e propria rivoluzione, che ha preso le mosse da due spinte principali: da un lato c’è stata la liberalizzazione e una grande apertura del mercato alla concorrenza, dall’altro la digital revolution.

Il cambiamento può creare timori o può aprire nuove opportunità, nella vita, così come nel business. Lo si può guardare o lo si può cavalcare. Chi si occupa di marketing sa perfettamente che restare inerti equivale a perdere posizioni di mercato e infine soccombere.

Le nuove sfide per il settore Utility

Per i fornitori di luce, gas, acqua, internet e telefonia – in Italia e nel resto del mondo – l’importanza del marketing non è stata mai così centrale come oggi.

C’è stata, innanzitutto, un’ampia e generalizzata ricostruzione dell’immagine delle aziende del settore: addio alle brand identity tutte incentrate solo sulla potenza, sulla solidità del marchio, sulle opportunità (spesso minime) di risparmio per l’utente. Addio al vecchio concetto di un utente lontano, disinformato, sconosciuto all’azienda, ridotto ad essere un numero tra numeri.

I colossi del settore, così come i nuovi operatori, hanno dato una svolta decisa ai loro brand: tutti si sono orientati verso un’immagine di sé il più possibile smart, a misura d’uomo e green e verso nuove tecnologie di comunicazione.

Dunque: grande attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. E – ancor di più – al cliente, che viene posto, finalmente, al centro del proprio business. Un cliente che va dapprima conquistato in un mercato complesso, aperto e iper-competitivo e che, in seguito, va fidelizzato, aumentandone l’engagement; un cliente con cui va instaurato un dialogo nuovo, il più possibile su misura, improntato sui pilastri fondamentali della chiarezza, della semplicità e della trasparenza. Un cliente, insomma, che dev’essere visto innanzitutto come una persona, con le sue esigenze e le sue unicità.

A questo punto, si comprende perché CIOReview, un magazine americano specializzato in soluzioni tecnologiche e d’avanguardia per il business, ha inserito Doxee tra le “20 Most Promising Technology Solution Providers for Utilities”.

Doxee si occupa, infatti, di fornire servizi interattivi che possono essere calibrati su misura dell’utente: sia nell’ambito del customer service, che in quello – di assoluta frontiera – del video marketing personalizzato. Interattività e personalizzazione, insieme, sono le chiavi per una comunicazione efficace e di successo tra azienda e cliente (sia esso nuovo, o già acquisito).

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Nuove tecnologie di comunicazione: i video

Chi si occupa di marketing oggi – in qualsiasi settore, ma ancor più in quello delle Utilities – sa bene che di fronte a sé ha uno scenario fluido, in continua evoluzione, senza punti fermi. Eccetto uno: che la rivoluzione digitale non è più alle porte, è ormai la realtà ed ha cambiato le carte sul tavolo, aprendo nuove opportunità, impensabili fino a poco tempo fa e ha portato nuove tecnologie di comunicazione.

Oggi parlare di marketing significa, soprattutto, parlare di digital marketing e di nuove tecnologie di comunicazione. In questo ambito c’è uno strumento che non ha rivali in termini di efficacia: è il video. I dati qui di seguito lo dimostrano con chiarezza, senza bisogno di dilungarsi in troppi commenti.

Il 78% degli utenti on-line guarda almeno un video ogni settimana. E ben il 55% ne guarda uno ogni giorno (fonte: HubSpot). In totale, solo su YouTube, sono visualizzati più di 500 milioni di video ogni giorno. (fonte: Business Insider). YouTube, grazie a questi dati, risulta essere il sito che registra la maggior quantità di traffico, secondo solo a Google (fonte: Kinsta).

E tra qualche anno?

Se invece si dà uno sguardo al futuro, si scopre che entro il 2022, i video online costituiranno oltre l’82% di tutto il traffico internet dei consumatori, che è 15 volte più alto del 2017 (fonte: oblivionproduction.com). E se poi si prova a scendere ancor più in profondità con l’analisi, si può constatare che il 55% delle persone presta più attenzione nel momento in cui si approccia ai video rispetto a qualunque altro tipo di contenuti (fonte: HubSpot). E quando se ne visualizza uno, l’utente medio trattiene addirittura il 95% del messaggio in esso contenuto; se si parla di testi, questa percentuale si ferma al 10% (fonte: Wirebuzz).

Nella lotta per la conquista dell’attenzione – forse la sfida principale per chi si occupa di marketing oggi – i video dunque sono i principali alleati di un brand e di chi si occupa di marketing al suo interno.

Passiamo all’ambito social, e ci accorgiamo che il trend rimane lo stesso: sono infatti circa 100 milioni le ore di video guardate ogni giorno su Facebook (fonte: TechCrunch). L’82% delle persone iscritte a Twitter consuma contenuti video con costanza. Instagram, infine, ha basato gran parte del suo successo travolgente, soprattutto negli ultimi di anni, proprio sui video e sulle Stories create dai suoi utenti in continua e costante crescita. Per non parlare di TikTok.

Tutti questi dati puntano, quindi, verso un’unica e chiarissima direzione: l’efficacia dei video è indiscutibile. Le persone consumano un’enorme quantità di video e ne vogliono sempre di più. Ogni buon marketer deve tenere tutto questo ben fisso in mente.

Soprattutto, poi, se si pensa che ormai più del 50% degli utenti on-line, visualizza dei video di un prodotto prima di procedere all’acquisto (fonte: Google). Oppure, ancora: includere un video in una landing page aumenta il tasso di conversion dell’80%. (fonte: Unbounce).

Non è un caso – e con questo concludiamo la nostra carrellata di dati – che il 52% dei marketer ha dichiarato che il video è il tipo di contenuto con il miglior ROI (fonte: Adobe); e che le compagnie che utilizzano dei video nelle loro strategie di marketing hanno – in media – un tasso di CTR più alto del 27% e una conversion rate maggiore del 34% rispetto a quelle che ancora non li utilizzano (fonte: Buffer).

A questo punto uno potrebbe dirsi: “È chiaro, quello che serve alla mia azienda è avere una buona strategia di video marketing”. Certo, tutto giusto. Ma ci si può spingere oltre. Soprattutto se ci si occupa del settore Utility ed energia, i cui servizi impattano in maniera quotidiana sulla vita di singole persone, spesso con esigenze caratteristiche e profili molto diversi tra loro.

In questo senso c’è una frontiera tutta da esplorare, che sta già producendo dei risultati eccellenti ed imbattibili: è la personalizzazione. Quella che garantiscono, ad esempio, i video personalizzati di Doxee.

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Alla ricerca del boost definitivo: i video personalizzati

Non esiste nessuna strategia di marketing più efficace che quella di rivolgersi ad ogni cliente in modo differenziato, di modulare il proprio messaggio secondo le caratteristiche del destinatario per intercettarne le richieste e perfino anticiparne i bisogni.  È il metodo più semplice e più antico del mondo.

Oggi – per la prima volta – può essere applicato anche ai grandi numeri. Grazie alle nuove tecnologie di comunicazione ed alle più avanzate tecnologie di analisi e trasformazione dei dati, oggi è infatti possibile lanciare campagne video che si rivolgono ad ogni utente in maniera diversificata, dinamica e su misura di ognuno. I risultati, è quasi inutile ribadirlo, sono eclatanti.

I video personalizzati sono stati sperimentati dai colossi dell’industria, sempre all’avanguardia nei campi del marketing e della comunicazione: un esempio su tutti, Nike, che già nel 2014 ha lanciato una campagna di video personalizzati dedicata ai suoi membri Nike+. Lo stesso ha fatto Barclay’s che ha deciso di rivolgersi ai propri clienti, e ad ognuno in modo diverso, di nuovo con dei video personalizzati. O, per citare un altro esempio di grande successo, EasyJet, nell’ambito di una campagna celebrativa dei suoi 20 anni di attività.

L’Utility Industry, in tutto questo, non resta a guardare: e sta iniziando a rendersi conto di quanto questo strumento sia assolutamente perfetto per le sue esigenze di comunicazione one-to-one, per un nuovo rapporto con il cliente non più freddo, distante e impersonale.

Enel, ad esempio, ha scelto Doxee, per una partnership in continua evoluzione. E lo ha fatto in una fase decisiva di svolta per la sua brand identity: non più l’immagine distante e impersonale del passato, ma una più vicino all’ambiente e al cliente. E la stessa scelta di collaborazione con Doxee l’ha compiuta Engie, azienda energetica francese, che nella classifica di Fortune 500 è risultata il quarto gruppo mondiale nel settore energia ed ha deciso di adottare queste nuove tecnologie di comunicazione.

C’è un dato che va tenuto in grande considerazione, noto come NPS (Net Promoter Score): è un indice che misura il livello secondo cui i clienti sono portati a raccomandare i servizi di un’azienda ad altre persone, a conoscenti e amici (una rete che può essere molto ampia, soprattutto se valutata nelle sue dimensione on-line). Ebbene, i dati mostrano che le aziende della Utility Industry che usano dei video personalizzati nelle loro strategie di marketing e customer care hanno un livello di NPS più alto del 24% di quelle che non lo fanno. Con addirittura il 79% dei destinatari dei video che dichiara di avere una percezione migliorata del brand.

Ecco perché la personalizzazione è il boost definitivo per potenziare le strategie di video-marketing, di fidelizzazione, di engagement e di customer care. Soprattutto nel settore – in grande fermento – delle utility.